Esordio della malattia di Alzheimer e bilinguismo: parlare più lingue può essere un fattore protettivo? Questo l’argomento di una tesi di laurea per redigere la quale è in corso una raccolta dati sotto forma di questionario.
Esiste un legame tra l’esordio della malattia di Alzheimer e il numero di lingue parlate? Il bilinguismo può essere un fattore protettivo? I caregiver possono aiutare una laureanda dell’Università di Padova, Giulia Gobbato, nella conduzione del suo studio rispondendo a un questionario. E’ possibile compilarlo sia se la persona di cui ci si occupa è monolingue, ossia se conosce e parla soltanto l’italiano (senza esperienza di forme dialettali), sia se è bilingue, ossia se parla quotidianamente l’italiano e una seconda lingua o dialetto.
“Sto conducendo un progetto di tesi sul rapporto tra linguaggio e malattia di Alzheimer – si legge in una nota di Giulia Gobbato, studentessa di logopedia -. Nello specifico gli obiettivi sono verificare se la conoscenza di più lingue può influenzare l’età di insorgenza in cui si manifestano i sintomi e verificare l’uso delle lingue durante la malattia. Il progetto mette a confronto il malato monolingue e bilingue. Per poterlo fare, propongo alla famiglie/caregiver di persone affette da malattia di Alzheimer la compilazione di un questionario rapido”.
Per maggiori informazioni: giulia.gobbato.04@gmail.com